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La storia di Paganica
Le origini
Diverse ipotesi sono state fatte dagli storici sulle origini di Paganica. Una prima ipotesi vuole le sue origini dall'esistenza primordiale di un tempio dedicato a Giove Paganico, ipotesi relativa al rinvenimento sull'agro paganichese di una lapide con iscrizione "Iovi Paganico Sacrum". Un'altra ipotesi la vuole di origine "Vestina" sia per l'ipotetica esistenza di Cutina sul suo territorio che per il rinvenimento nella località "Le Vicenne" di una iscrizione "italica". Una terza ipotetica origine di Paganica è suggerita dall'etimologia del suo nome: Paganica deriva da Pagus (vocabolo latino che indica un agglomerato di case lontane dalla "Civitas"). Alcuni validi documenti (iscrizioni lapidee) rinvenuti nella basilica di S. Giustino e nella Villa Dragonetti di Paganica, testimoniano la vita paganichese nei tempi della Roma repubblicana. A dimostrazione e conferma della vita di Paganica della Roma imperiale si hanno diversi documenti: monumenti ed iscrizioni lapidee formano un vero patrimonio storico. Fra i più immportanti ricordiamo il Cippo di Caius Curtilus ed il Cippo di Caius Festus (collocati all'ingresso laterale della Villa Comunale di Paganica) le varie lapidi dislocate all'interno della chiesa di S. Giustino e quelle raccolte nel Museo Nazionale di L'Aquila. La Basilica di S. Giustino e la sua cripta sono la testimonianza più autentica della vita paganichese negli anni della predicazione del Cristianesimo.
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